Esclusione dalle gare d’appalto per gravi violazioni in materia fiscale non definitivamente accertate – Decreto del Ministero delle Finanze del 28 settembre 2022

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Il Decreto del Ministero delle Finanze del 28 settembre 2022, emanato di concerto con il Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile, ha individuato i limiti e le condizioni di operatività della causa di esclusione dalle gare d’appalto degli operatori economici che hanno commesso gravi violazioni non definitivamente accertate in materia fiscale (ex art. 80, comma 4 del Codice dei Contratti Pubblici).

In particolare, ai sensi dell’art. 2 del decreto si considera violazione l’inottemperanza agli obblighi, relativi al pagamento di imposte e tasse derivanti dalla:

a) notifica di atti impositivi, conseguenti ad attività di controllo degli uffici;

b) notifica di atti impositivi, conseguenti ad attività di liquidazione degli uffici;

c) notifica di  cartelle  di  pagamento   concernenti   pretese tributarie, oggetto di comunicazioni di  irregolarità  emesse a seguito di controllo automatizzato o formale della dichiarazione, ai sensi degli articoli 36-bis e 36-ter del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600 e dell’art. 54-bis  del  decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633.

Le violazioni si considerano “gravi”, con conseguente rilievo ai fini dell’esclusione, quando comportano: “l’inottemperanza ad un obbligo di pagamento di imposte o tasse per un importo che, con esclusione di sanzioni e interessi, è pari o superiore al 10% del valore dell’appalto. Per gli appalti suddivisi in lotti, la soglia di gravità è rapportata al valore del lotto o dei lotti per i quali l’operatore economico concorre. In caso di subappalto o di partecipazione in raggruppamenti temporanei o in consorzi, la soglia di gravità riferita al subappaltatore o al partecipante al raggruppamento o al consorzio è rapportata  al valore della prestazione assunta dal singolo operatore economico. In ogni caso, l’importo della violazione non deve essere inferiore a 35.000 euro”.

Dispone il successivo art. 4 che: “la violazione grave di cui all’art. 3 si considera non definitivamente accertata, e pertanto valutabile dalla stazione appaltante per l’esclusione dalla partecipazione alle procedure di affidamento di contratti pubblici, quando siano decorsi inutilmente i termini per adempiere all’obbligo di pagamento e l’atto impositivo o la cartella di pagamento siano stati tempestivamente impugnati. 2. Le violazioni di cui al comma 1 non rilevano ai fini dell’esclusione dell’operatore economico dalla partecipazione alla procedura d’appalto se in relazione alle stesse è intervenuta una pronuncia giurisdizionale favorevole all’operatore economico non passata in giudicato, sino all’eventuale riforma della stessa o sino a che la violazione risulti definitivamente accertata, ovvero se sono stati adottati provvedimenti di sospensione giurisdizionale o amministrativa”.

Avv. Silvio Battista

 

 

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