Appalti internazionali: via libera del Consiglio a nuove norme che promuovono la reciprocità

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Il Consiglio ha adottato oggi un regolamento volto a promuovere la reciprocità nell’accesso ai mercati internazionali degli appalti pubblici.

Questo atto legislativo consentirà di introdurre un nuovo strumento di politica commerciale per garantire alle imprese dell’UE l’accesso ai mercati degli appalti pubblici dei paesi terzi e la parità di condizioni su di essi, il che aumenterà le opportunità commerciali per tali imprese. I mercati degli appalti pubblici rappresentano oggi dal 15 al 20% del PIL mondiale.

I mercati degli appalti pubblici dell’UE sono tra i più importanti in termini di valore a livello mondiale e sono ampiamente aperti alla concorrenza. Al contrario, le imprese europee non sempre godono di pari accesso ai mercati degli appalti pubblici dei paesi terzi, dove sono spesso soggette a pratiche restrittive discriminatorie. Attualmente meno della metà dei mercati degli appalti pubblici mondiali è aperta alle imprese europee.

Lo strumento per gli appalti promuoverà una maggiore reciprocità nell’apertura dei mercati degli appalti pubblici. Conferirà effettivamente alla Commissione poteri di indagine e le consentirà di adottare misure nell’interesse dell’Unione. Se si constata l’esistenza di restrizioni gravi e ricorrenti all’accesso delle imprese europee ai mercati degli appalti pubblici di un paese terzo e se tali barriere continuano a esistere dopo consultazioni con il paese terzo interessato, la Commissione può rispondere imponendo misure che limitino l’accesso delle imprese di tale paese ai mercati europei degli appalti pubblici e alle concessioni dell’Unione. La limitazione dell’accesso può essere introdotta mediante una penalità applicata ai punteggi attribuiti alle offerte presentate dagli operatori economici di tale paese oppure mediante l’esclusione totale di tali offerte dalle procedure di aggiudicazione.

In ogni caso, per evitare l’applicazione di tali misure, è sufficiente che i paesi terzi pongano fine alle loro pratiche restrittive. Gli impegni assunti dall’Unione, anche nel quadro dell’accordo sugli appalti pubblici dell’OMC e degli accordi commerciali bilaterali, non sono rimessi in discussione da tale strumento.

Le misure IPI si applicano esclusivamente agli operatori economici, ai beni e ai servizi di paesi terzi che non hanno sottoscritto con l’UE un accordo internazionale in materia di appalti pubblici oppure il cui accordo non contempla impegni di apertura relativamente a tali beni o servizi, mentre non si applicano ai paesi meno avanzati che beneficiano del regime “Tutto tranne le armi”.

Contesto e prossime tappe

Il 29 gennaio 2016 la Commissione ha pubblicato una proposta modificata di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo all’accesso di beni e servizi di paesi terzi al mercato interno degli appalti pubblici dell’Unione e alle procedure a sostegno dei negoziati sull’accesso di beni e servizi dell’Unione ai mercati degli appalti pubblici dei paesi terzi. Una precedente proposta adottata dalla Commissione il 21 marzo 2012 non aveva ricevuto il sostegno della maggioranza qualificata necessaria in seno al Consiglio.

Il Consiglio ha approvato il suo mandato negoziale il 2 giugno 2021 e ha raggiunto un compromesso politico con il Parlamento europeo il 14 marzo 2022, in occasione del quinto trilogo informale.

Ora che il regolamento è stato adottato dal Parlamento europeo e dal Consiglio in prima lettura, sarà firmato e pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea, prima di entrare in vigore il sessantesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale.

(Fonte: Consiglio dell’UE – Comunicato stampa del 17 giugno 2022).

 

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