L’Ue vara la direttiva anticorruzione, Busia (ANAC): passo avanti significativo
Norme più rigorose per combattere la corruzione nell’UE e nel mondo. La Commissione europea vara una direttiva per combattere la corruzione, sia pubblica che privata.
Tutti gli Stati membri dovranno avere un’autorità apposita con standard comuni per combatterla e, inoltre, dovranno armonizzare la legislazione in materia.
La definizione stessa di corruzione sarà ampliata, per contemplare anche l’appropriazione indebita, il traffico d’influenze, l’abuso di funzione, l’ostruzione alla giustizia, l’arricchimento illecito e il tentativo di corruzione (in pratica sia quella attiva che passiva).
Le pene saranno poi aumentate così come la prescrizione. Lo prevede il nuovo pacchetto anti corruzione dell’Ue.
La Commissione punta ad avere pene minime comprese tra i “quattro e i sei anni” di reclusione, ovvero il livello minimo nella fascia alta, in modo da dare alle forze di polizia gli strumenti adatti per combattere questi crimini, definiti come seri e gravi.
L’altra operazione di armonizzazione sarà volta alle “aggravanti” e alle “attenuanti”, così che non differiscano tra gli Stati membri. Se a commettere un crimine sarà un alto funzionario pubblico sarà considerata un’aggravante, come pure se il crimine sarà compiuto a favore di un Paese terzo. Stretta anche contro l’impunità, in particolare per i parlamentari, la cui immunità dovrà essere revocata “velocemente” per permettere le indagini.
Il commento di Busia
“La proposta di direttiva europea anticorruzione presentata oggi dalla Commissione Ue rappresenta un passo avanti molto significativo nella lotta alla corruzione e una risposta efficace agli episodi di corruzione che hanno recentemente interessato le istituzioni europee”. Così il presidente Anac, Giuseppe Busia, plaude al pacchetto di norme anticorruzione dell’Ue.
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